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Cosa sappiamo dell’aggiornamento dell’algoritmo di Google per evitare il clickbait

ultimo algoritmo agosto 2022 di google per evitare clickbait
Tempo di Lettura: 3 minuti

È arrivato l’ultimo aggiornamento dell’algoritmo di Google, pensato per contrastare l’aumento di contenuti online non utili e fuorvianti.

L’azienda sta lavorando da tempo a questo aggiornamento. È persino menzionato sul blog di Google come parte della sezione “aggiornamenti futuri”.

Questo nuovo algoritmo prende di mira i siti web che utilizzano titoli “clickbait” per attirare il traffico degli utenti. Invece di cercare di ingannare gli utenti con titoli sensazionalistici o fuorvianti, Google vuole promuovere i siti web che creano contenuti di valore.

Inoltre, l’aggiornamento mira a premiare le pagine con contenuti di alta qualità che gli utenti vogliono vedere e di cui si fidano. Come risultato di questo nuovo aggiornamento, i siti con contenuti di bassa qualità potrebbero faticare a comparire tra i primi risultati per le query di ricerca relative ai loro argomenti di nicchia.

Che cos’è il clickbait?

Il clickbait (o acchiappaclic) è un contenuto progettato per indurre gli utenti a cliccare su un sito, con il titolo e/o il primo paragrafo di un articolo fuorviante, provocatorio o che attira l’attenzione per indurre il visitatore a visualizzare il resto della pagina.

Il clickbait utilizza un tono persuasivo piuttosto che informativo per incoraggiare i lettori a cliccare.

È diventato comune sui siti di social media, come Facebook e Twitter, dove può essere usato per portare traffico a un sito web.

I titoli clickbait spesso esagerano il contenuto che accompagnano, usano giochi di parole, usano parole fuorvianti o offrono un’allusione che lascia il lettore desideroso di saperne di più.

Google cerca di evitare che il clickbait compaia nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP) utilizzando l’apprendimento automatico per individuare i modelli linguistici e di formattazione più comuni.

Vale la pena notare che l’algoritmo di Google non utilizza un unico metodo per identificare il clickbait.

Come fa Google a identificare il clickbait?

Il processo esatto utilizzato da Google per identificare i titoli clickbait non è chiaro (come d’altronde tutti gli algoritmi adoperati dal motore di ricerca, per ovvi motivi).

Tuttavia, dalle informazioni in nostro possesso e in base all’esperienza sul campo con i nostri clienti, possiamo farci un’idea di come funziona il rilevamento del clickbait.

Sappiamo che l’algoritmo di Google per il rilevamento del clickbait è un algoritmo di apprendimento automatico che utilizza una combinazione di dati provenienti da fonti diverse.

Molto probabilmente, Google utilizza i seguenti dati per identificare meglio il clickbait.

  • Analisi delle parole chiave e dei contenuti: L’algoritmo di Google probabilmente analizza la frequenza e la densità delle parole chiave pertinenti nel titolo e nel corpo dell’articolo. Inoltre, esamina il rapporto tra il titolo e il corpo dell’articolo. Se il titolo è significativamente più lungo del corpo dell’articolo, potrebbe indicare un titolo fuorviante.
  • Analisi semantica latente: Si tratta di una macchina che confronta il titolo e il corpo dell’articolo con un ampio corpus di titoli e corpi dell’articolo esistenti per identificare le caratteristiche linguistiche e stilistiche tipiche dei titoli clickbait.

L’impatto dell’aggiornamento finora

L’aggiornamento è stato introdotto da poche settimane e sta già colpendo diversi siti web che si affidano a titoli clickbait. Si tratta di siti di tabloid e di molti contenuti creati da blogger e influencer non professionisti.

Molti siti web che si concentrano sul clickbait, come i siti di notizie virali o alcuni blog aziendali, sono stati gravemente colpiti e il loro traffico è diminuito in modo significativo.

I siti web con contenuti di alta qualità hanno subito un impatto positivo, invece, in quanto Google li promuove più in alto nei risultati di ricerca.

L'ultimo aggiornamento dell'algoritmo di Google per cercare di contrastare il fenomeno del clickbait
L’ultimo aggiornamento dell’algoritmo di Google per cercare di contrastare il fenomeno del clickbait

Dove concentrarsi ora?

Poiché questo nuovo aggiornamento è stato progettato per promuovere contenuti di alta qualità e approfonditi, dovete concentrarvi sulla creazione di contenuti informativi, originali, lunghi e affidabili.

Concentratevi meno sulla generazione di traffico e più sul guadagnare la fiducia dei lettori.

Create contenuti di valore che risolvano i problemi dei vostri lettori.

Il modo migliore per aggirare l’aggiornamento del clickbait è tornare alle origini e creare contenuti utili per i lettori.

3 consigli per evitare i titoli clickbait

  • Utilizzate un linguaggio emotivo per ispirare l’azione e spingere i lettori a cliccare sull’articolo.
  • Mantenete il titolo breve e pertinente al contenuto dell’articolo.
  • Evitate di usare giochi di parole, frasi con doppio significato, affermazioni ambigue o di stuzzicare il lettore per creare un falso senso di urgenza.

Conclusioni

L’aggiornamento dell’algoritmo per il clickbait è l’ultimo tentativo di Google di migliorare la qualità dei risultati di ricerca. Se volete che il vostro sito web prosperi nelle nuove SERP, dovete concentrarvi sulla creazione di contenuti utili e di alta qualità che i vostri lettori troveranno utili. Evitare i titoli clickbait può essere difficile, ma è essenziale per evitare di essere penalizzati da Google con posizionamenti molto bassi.

Ricordate di mantenere i titoli brevi, pertinenti e coinvolgenti per evitare di essere penalizzati dall’aggiornamento. Il titolo deve riflettere il contenuto che i lettori troveranno senza eccessi e senza giri di parole.

Questo vi aiuterà anche a creare fiducia nei vostri lettori e, di rimando, a migliorare la vostra visibilità online.

E infine, il consiglio per le aziende è sempre uno: affidarsi a copywriter e agenzie che sanno scrivere contenuti di valore per i clienti, senza ricorrere a mezzucci che portano più danni che reali vantaggi, in primis all’immagine dell’azienda.

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